martedì 27 marzo 2012

Karhu Mako Trail

È da gennaio che avevo nella testa un chiodo fisso, e alla fine è nato “MAKO” la scarpa da Trail secondo me.

Come molti sapranno per questo inverno era prevista l'uscita della scarpa da Trail della Karhu, io ero stato uno dei pochi fornunati ad averne un prototipo per le mani ed è bellissima, ma in quanto tale, presentava anche molti difetti, molto pesa e molto rigida, dopo averla calzata a lungo e indossata anche per tutta la Ronda Ghibellina ero rimasto con la voglia di provare a correre con la stessa scarpa ma con pesi e reattività idonei per una scarpa del genere.

La Karhu rinvia l'uscita a primavera 2012 e poi in maniera repentina ritira il vecchio progetto e sforna la nuova Forward3 in veste Trail, proprio alla Ronda abbiamo avuto modo di prenderla in mano e metterci un solo piede dentro, ora siamo in fervida attesa di provarla, ma dobbiamo aspettare il mese di Agosto.

In questi mesi ho corso con molte scarpe della Karhu, ma quella che piu' mi ha convinto è la Fast, leggera, reattiva e ben ammotizzata.
La mia amatissima Fast2 era ormai al traguardo dei 1200km e quindi ne prendo un'altra, nel frattempo avevo nel cassetto il prototipo Karhu Trail, e alla fine mi sono deciso.

Cerco un buon artigiano e mi metto nelle mani di Nicola e suo figlio che conducano da più di 30 anni una piccola bottega nel centro di Borgo, dove più che riparare scarpe e tacchi fanno delle vere opere d'arte.

Smontano, scuciano, allungano e accorciano scarpe come fossero calzini, sono bravissimi e artigiani così non ce ne sono più molti, l'unico vero apparente difetto è quello che se fissi una lavorazione per il martedì successivo, minimo ci fai altri tre viaggi, ma del resto quando uno è bravo è bravo.

Con loro iniziamo un lungo studio per far diventare la mia vecchia Fast una vera macchina da guerra per il Trail.

Questa cosa di ridare vita ha una scarpa ormai finita mi elettrizza e inizio a buttare giù degli schizzi, i punti cruciali erano sostanzialmente 2, inserire la suola della Trail sulla Fast e rinforzarla per attutire colpi dandogli più stabilià. La Fast2 ha una prerogativa che è priva di cuciture sulla mesh che gli diano un po' di struttura ad eccezione degli inserti che compongono il logo internamente ed esternamente, questo rende la Fast leggerissima ma esposta agli urti e distorsioni.
Tutte le Karhu hanno 14 mm di differenziale tra il tallone e avampiede, ma nel Trail non serve tutto questo dislivello, quindi ho tolto 3,5 mm sul retro riducendo la differenza a 11,5mm.
Altro punto importante cercare di continuare a beneficiare del Fulcrum , quindi decido di dividente in due parti separati il fronte con il retro della suola da Trail in modo da trattarle in maniera diversa.
Per lavorare meglio, Nicola, decide di trasferire parte dell'EVA della Trail alla Fast, questo per comodità perché tagliare solo la suola da quella da Trail sarebbe stato rischioso, troppo fine..
Dopo aver smontato le scarpe facciamo il punto e rivediamo il disegno del puntale, lo ampliamo un po' per stabilizzare di più la scarpa.

Finalmente dopo un mese metto ai piedi le mie Mako Trail.

Faccio un primo test, pochi km, per rendersi conto cosa era venuto fuori.

Anche se ho portato la Fast dai suoi 300 ai 346gr non me ne rendo conto, la leggerezza mi sembra sempre la stessa, ci faccio un giro di 8km tranquillo per capire bene di cosa aveva bisogno, alla fine torno da Nicola e decidiamo di togliere un po' di materia nella parte centrale della pianta del piede, nelle radici o nei sassi quando battevo li avevo sempre la sensazione di perdere di stabilità, di non assecondare bene il terreno, togliendo un po' di materia l'appoggio ricade naturalmente sul avampiede o il tallone, sul piede dentro ho avvertito una live pressione sull'alkuce e quindi la rimettono in forma per fare spazio.

Secondo test, questa volta cerco un percorso desistente più idonei e lungo, 20km con un buon dislivello, 800d+ e molte discese anche tecniche, punto dritto al Monte Pratone.
In prossimità della vetta c'è un single track che punta dritto sulla coma, molto tecnico, roccioso con molte pietre smosse, è domenica e finalmente è caduta un po' di pioggia, il terreno ideale per stressare la Mako, lo faccio due volte in salita e discesa cercando anche di forzare il piede,
La tenuta è perfetta, nessun cedimento laterale, nessun fastidio sulle punte e Grip da vendere, la Mako c'è ed è una vera macchina macina sentieri.
Torno soddisfattissimo, ma siccome voglio essere sicuro che non mi lascerà nel bel mezzo di una gara il giorno dopo ci faccio altri 16k, sempre spinto con pendenze importanti.
Tutto confermato, ci siamo la ripiombiamo con i suoi calzanti e e andiamo da Nicola a verificare che non ci siamo cedimenti da nessuna parte.

La Karhu Mako Trail è finita, ora si aspetta di provarla in gara, test importantissimo sarà l'Elba Trail, dove il terreno è veramente infido e se più piovesse.... ci siamo.

Ora un po' di foto

ISPIRAZIONE

Citroën Pallas DS


Green Shark

Mako SharkLo squalo più veloce al mondo
L'originale
Karhu Fast2 2011
KARHU MAKO TRAIL


 L'autore
Nicola's & Sons
I Test
Primo Test, 5km
Secondo Test 16km con 800D+
Ultimo Test 21km 1100D+ 1070D-
Prime considerazioni:
La fast su cui ho lavorato è una scarpa con 1000km all'attivo, di conseguenza il suo sistema di ammortizzazione ne avrà un pò risentito, il puntale è stato realizzato in pelle, è molto efficace ed ha aiutato a stabilizzare la scarpa, ma se si bagna si appesantisce molto, per ora il clima me lo consente ma dovrò prevedere almeno un idrorepellente da spalmarci sopra.
Se potessi preferirei avere un tallone piu' ampio sopratutto in discesa conferirebbe maggiore sicurezza.
Sono molto soddisfatto del grip della scarpa, sono riuscito a contenere il peso, ora è di 336gr e non ha perso la sua comodità, dal punto di vista del design non ha perso il suo stile e il puntale l'ha resa più aggressiva.

Nell'attesa che Karhu metta in produzione la sua scarpa da Trail per il momento sono molto contento del risultato.

Non rimane altro che vedere quanto durerà.

Un particolare ringraziamento lo devo fare a Carlo Caldon, Sales Manager di Karhu Italia che mi ha messo a disposizione un prototipo da esposizione della Karhu Trail.

giovedì 1 marzo 2012

Montepulico, Monte Rotondo, Monte Giovi

Altra giornata primaverile, non ho resistito a ricalzare le mie fast2 e lanciarmi in un giro per me nuovo, tre vette per un totale di 2000m di dislivello e 36km.

Malgrado avessi la sacca idrica ho avuto bisogno di cercare l'acqua e da quelle parti non è cosa facile, la Montagna Fiorentina non è ricca di sorgenti come l'Appennino e quest'anno non ha piovuto mai di conseguenza le poche fontanelle erano tutte a secco, comunque alla fine a Montepulico sono entrato nel giardino di una casetta ricavata da un'ex chiesina e mi sono attaccato a una cannella nel giardino.

Alla fine ero stanco ma il giro è valso veramente la pena.


  
Il luogo del furto