venerdì 6 aprile 2012

Karhu Greta Flow T

6 Aprile 2012

Nasce Karhu Greta Flow T
Ecco la nostra seconda creazione, dopo la Mako nasce GRETA, leggerissima, reattiva e tremendamente grippante.

Obiettivo avere una A2 da Trail, il compito è quello di non alterare le altezze della Flow originale e di poter godere di una suola meravigliosa come quella da Trail che ha i prototipi ella Karhu.

L'ispirazione nasce sull'onda delle ultime nate in casa Salomon, come le Sense, o le Brooks Pure o le Inov8 212.
Scarpa minimalista ma molto performante.

Una scarpa decisamente RACER

Pubblico qui le foto del prodotto finito ma prima dobbiamo passare dai test sul campo per poter dare un verdetto sullo sperimento.


Il test lo farà il mitico Bussino al quale dedico il nome dell'ultima nata in casa KUTT, GRETA, proprio nel giorno che è venuta alla luce la sua splendida bambina, GRETA.

Rimanete connessi per i rpossimi test.

p.s. non so se mai alla Karhu penseranno di progettare una scarpa come questa ma certo è che ne verebbe fuori una bomba



Nicola & Sons


martedì 27 marzo 2012

Karhu Mako Trail

È da gennaio che avevo nella testa un chiodo fisso, e alla fine è nato “MAKO” la scarpa da Trail secondo me.

Come molti sapranno per questo inverno era prevista l'uscita della scarpa da Trail della Karhu, io ero stato uno dei pochi fornunati ad averne un prototipo per le mani ed è bellissima, ma in quanto tale, presentava anche molti difetti, molto pesa e molto rigida, dopo averla calzata a lungo e indossata anche per tutta la Ronda Ghibellina ero rimasto con la voglia di provare a correre con la stessa scarpa ma con pesi e reattività idonei per una scarpa del genere.

La Karhu rinvia l'uscita a primavera 2012 e poi in maniera repentina ritira il vecchio progetto e sforna la nuova Forward3 in veste Trail, proprio alla Ronda abbiamo avuto modo di prenderla in mano e metterci un solo piede dentro, ora siamo in fervida attesa di provarla, ma dobbiamo aspettare il mese di Agosto.

In questi mesi ho corso con molte scarpe della Karhu, ma quella che piu' mi ha convinto è la Fast, leggera, reattiva e ben ammotizzata.
La mia amatissima Fast2 era ormai al traguardo dei 1200km e quindi ne prendo un'altra, nel frattempo avevo nel cassetto il prototipo Karhu Trail, e alla fine mi sono deciso.

Cerco un buon artigiano e mi metto nelle mani di Nicola e suo figlio che conducano da più di 30 anni una piccola bottega nel centro di Borgo, dove più che riparare scarpe e tacchi fanno delle vere opere d'arte.

Smontano, scuciano, allungano e accorciano scarpe come fossero calzini, sono bravissimi e artigiani così non ce ne sono più molti, l'unico vero apparente difetto è quello che se fissi una lavorazione per il martedì successivo, minimo ci fai altri tre viaggi, ma del resto quando uno è bravo è bravo.

Con loro iniziamo un lungo studio per far diventare la mia vecchia Fast una vera macchina da guerra per il Trail.

Questa cosa di ridare vita ha una scarpa ormai finita mi elettrizza e inizio a buttare giù degli schizzi, i punti cruciali erano sostanzialmente 2, inserire la suola della Trail sulla Fast e rinforzarla per attutire colpi dandogli più stabilià. La Fast2 ha una prerogativa che è priva di cuciture sulla mesh che gli diano un po' di struttura ad eccezione degli inserti che compongono il logo internamente ed esternamente, questo rende la Fast leggerissima ma esposta agli urti e distorsioni.
Tutte le Karhu hanno 14 mm di differenziale tra il tallone e avampiede, ma nel Trail non serve tutto questo dislivello, quindi ho tolto 3,5 mm sul retro riducendo la differenza a 11,5mm.
Altro punto importante cercare di continuare a beneficiare del Fulcrum , quindi decido di dividente in due parti separati il fronte con il retro della suola da Trail in modo da trattarle in maniera diversa.
Per lavorare meglio, Nicola, decide di trasferire parte dell'EVA della Trail alla Fast, questo per comodità perché tagliare solo la suola da quella da Trail sarebbe stato rischioso, troppo fine..
Dopo aver smontato le scarpe facciamo il punto e rivediamo il disegno del puntale, lo ampliamo un po' per stabilizzare di più la scarpa.

Finalmente dopo un mese metto ai piedi le mie Mako Trail.

Faccio un primo test, pochi km, per rendersi conto cosa era venuto fuori.

Anche se ho portato la Fast dai suoi 300 ai 346gr non me ne rendo conto, la leggerezza mi sembra sempre la stessa, ci faccio un giro di 8km tranquillo per capire bene di cosa aveva bisogno, alla fine torno da Nicola e decidiamo di togliere un po' di materia nella parte centrale della pianta del piede, nelle radici o nei sassi quando battevo li avevo sempre la sensazione di perdere di stabilità, di non assecondare bene il terreno, togliendo un po' di materia l'appoggio ricade naturalmente sul avampiede o il tallone, sul piede dentro ho avvertito una live pressione sull'alkuce e quindi la rimettono in forma per fare spazio.

Secondo test, questa volta cerco un percorso desistente più idonei e lungo, 20km con un buon dislivello, 800d+ e molte discese anche tecniche, punto dritto al Monte Pratone.
In prossimità della vetta c'è un single track che punta dritto sulla coma, molto tecnico, roccioso con molte pietre smosse, è domenica e finalmente è caduta un po' di pioggia, il terreno ideale per stressare la Mako, lo faccio due volte in salita e discesa cercando anche di forzare il piede,
La tenuta è perfetta, nessun cedimento laterale, nessun fastidio sulle punte e Grip da vendere, la Mako c'è ed è una vera macchina macina sentieri.
Torno soddisfattissimo, ma siccome voglio essere sicuro che non mi lascerà nel bel mezzo di una gara il giorno dopo ci faccio altri 16k, sempre spinto con pendenze importanti.
Tutto confermato, ci siamo la ripiombiamo con i suoi calzanti e e andiamo da Nicola a verificare che non ci siamo cedimenti da nessuna parte.

La Karhu Mako Trail è finita, ora si aspetta di provarla in gara, test importantissimo sarà l'Elba Trail, dove il terreno è veramente infido e se più piovesse.... ci siamo.

Ora un po' di foto

ISPIRAZIONE

Citroën Pallas DS


Green Shark

Mako SharkLo squalo più veloce al mondo
L'originale
Karhu Fast2 2011
KARHU MAKO TRAIL


 L'autore
Nicola's & Sons
I Test
Primo Test, 5km
Secondo Test 16km con 800D+
Ultimo Test 21km 1100D+ 1070D-
Prime considerazioni:
La fast su cui ho lavorato è una scarpa con 1000km all'attivo, di conseguenza il suo sistema di ammortizzazione ne avrà un pò risentito, il puntale è stato realizzato in pelle, è molto efficace ed ha aiutato a stabilizzare la scarpa, ma se si bagna si appesantisce molto, per ora il clima me lo consente ma dovrò prevedere almeno un idrorepellente da spalmarci sopra.
Se potessi preferirei avere un tallone piu' ampio sopratutto in discesa conferirebbe maggiore sicurezza.
Sono molto soddisfatto del grip della scarpa, sono riuscito a contenere il peso, ora è di 336gr e non ha perso la sua comodità, dal punto di vista del design non ha perso il suo stile e il puntale l'ha resa più aggressiva.

Nell'attesa che Karhu metta in produzione la sua scarpa da Trail per il momento sono molto contento del risultato.

Non rimane altro che vedere quanto durerà.

Un particolare ringraziamento lo devo fare a Carlo Caldon, Sales Manager di Karhu Italia che mi ha messo a disposizione un prototipo da esposizione della Karhu Trail.

giovedì 1 marzo 2012

Montepulico, Monte Rotondo, Monte Giovi

Altra giornata primaverile, non ho resistito a ricalzare le mie fast2 e lanciarmi in un giro per me nuovo, tre vette per un totale di 2000m di dislivello e 36km.

Malgrado avessi la sacca idrica ho avuto bisogno di cercare l'acqua e da quelle parti non è cosa facile, la Montagna Fiorentina non è ricca di sorgenti come l'Appennino e quest'anno non ha piovuto mai di conseguenza le poche fontanelle erano tutte a secco, comunque alla fine a Montepulico sono entrato nel giardino di una casetta ricavata da un'ex chiesina e mi sono attaccato a una cannella nel giardino.

Alla fine ero stanco ma il giro è valso veramente la pena.


  
Il luogo del furto



lunedì 27 febbraio 2012

Karhu Fast2, il primo amore non si scorda mai

Ho passato due mesi a correre con le Fluid, con le quali ho corso su tutti i terreni, dopo tanto tempo ho ri-calzato le Fast ed ho avuto la netta sensazione di tornare a casa dopo un lungo viaggio.

Sono partito per fare 18km sulla ciclabile che porta da Borgo san Lorenzo a Vicchio ed è finita che mi sono sparato 34km con un bel dislivello e 8km di sterrato.

Giornata fantastica con sole meraviglioso, la Fast rimane la mia preferita di casa Karhu, il suo fulcrum spostato più avanti è molto più congeniale alla mia corsa, non mi stanco mai di correre con le Fast, il piede rimane sempre rilassato in tutti i terreni, ottima in salita e in discesa e con una spinta fantastica in pianura.

Dopo le nevi delle scorse settimane, il clima è tornato clemente e le temperature si sono alzate, ho indossato di nuovo i 3/4 e la maglia a maniche corte, per fortuna all'ultimo momento ho deciso di portarmi lo zaino con un po' d'acqua, le fontanine sono ancora chiuse dopo le gelate dei giorni scorsi, il caldo mi ha fatto bere parecchio e la distanza ha fatto il resto.

3 ore e 14 minuti, per completare il giro, un po stanchino ma anche alla fine sono riuscito a tenere un buon ritmo.

L'appennino Tosco-Romagnolo da Bricciana






giovedì 9 febbraio 2012

Fluid running in the snow

Dopo le fatiche della Ronda Ghibellina il freddo polare è venutoin soccorso e mi sono riposato una settimana intera, da tre giorni hoinizio nuovamente a correre, tre uscite graduali, il primo giorno hofatto il cricetino sui bastioni dove riuscivo a proteggermi daltramontano gelido, il secondo un classico giro da allenamento pervedere come mi sentivo, giro di 10k praticamente con dislivello nullofatto a ritmo blando, oggi è tornato il sole nel Mugello e non horesistito: Calzato le mie fluid, maglia rigorosamente karhu, ottimaper questi climi e zaino salomon, mi sono lanciato in uno dei mieigiri preferiti per vedere quanta neve c'era sulle colline intorno,sulle vette il mio amico della forestale mi ha detto che ce ne almenoun metro e mezzo, in paese è quasi scomparsa.Mi dirigo verso le colline nel versante della montagnefiorentine, direzione Salaiole da Litunia vecchia, una strada cheporta ad un piccolo gruppo di case, sale immediatamente dopo averguadato un torrente, brrr acqua gelida, ma confido nel sole di oggiper scaldare i piedi e nell'ottima salita che non da tregua per 5kmcon un dislivello di 500 metri.

La strada è bianca e assomiglia più' a una pista di fondo cheaduna strada, la neve è compatta dal passo delle macchine e diconseguenza ghiacciata, più' in alto, dopo l'ultima casa si entranel bosco, il paesaggio cambia, l'inverno rivela scorci nuovi, senzale foglie il paesaggio assume una luce completamente diversa, sientra nel single trac dopo l'ultima salita, mi fa caldo, apro la zipdella maglia per far entrare aria fresca, mi tolgo i guanti e inizioa correre in un manto di neve ancora soffice, le uniche impronte orasono solo quelle degli animali, in questa zona popolatissima dicaprioli, cinghiali, tassi ecc.. è un continuo via vai di impronteche si inseguono, senza la neve tutta questa attività è solopercettibile da fortuiti incontri.

Il profumo della neve pervade tutto il promontorio i colori sonobellissimi, oggi corro benissimo, mi sento bene, le Fluid mipermettono di spingere tranquillamente anche sulla neve, aspetto ladiscesa per vedere come si comportano.
Quando scollino mi dirigo verso nord, la neve è piùcompatta,decido di correre dove ce ne di più, affondo i piedi finoalla caviglia, inizia la discesa in ombra e a nord, penso: “orafaccio un volo che non la racconto”. Inizio cauto e poi mi lascioandare,via giù fino alla casa, passo accanto al fienile e svoltosecco sx per imboccare l'ultima discesa ripida prima della strada, misento tranquillo e l'affronto con scioltezza, ultimi 3km sulla stradaper tornare in ufficio.
Niente cardio, niente orologio, non so quanto ciò messo e nonmene frega nulla, solo pura corsa in natura.

Le Fluid della Karhu fanno molto bene il loro lavoro, per questisentieri sono perfette, la solida struttura conferisce semprestabilità e sicurezza, ovviamente una suola più grippante sarebbemeglio, ma non è nata per questo.
La maglia Mock sempre della Karhu, che ho indossato anche allaRonda, è veramente fantastica, niente sudore sulla pelle e al ventoè perfetta.
Lo zaino Advanced skin della Salomon non deve essere presentato, èmeraviglioso, unico neo la capienza, il mio è quello da 5L, maesiste anche quello da 12L.




domenica 15 gennaio 2012

con Le Fluid sulle forche del Diavolo

Ieri avevo in programma una uscita lungotta, mi sono iscritto alla Ronda ghibellina e gli ultimi 30km di fila li ho fatti il 18 dicembre al Trail del Montealbano, in programma 25 km, poi un fastidioso mal di stomaco mi ha costretto a ridurre il giro drasticamente e rientrare dopo 18km, allora ho fatto il bis oggi completando il giro lasciato in sospeso

Sia ieri che oggi giornate stupende, fredde ma con un sole meraviglioso, oltre che la Fluid ai piedi ho usato la maglia a maniche lunghe della Karhu, la zip Mock.

Il ritmo del giro è stato molto blando, mi sono fatto coccolare dal sole, ho preso un po di vigore quando sono entrato nel bosco, ieri ho raggiunto il crinale della Salaiole su asfalto, da li parte un sentiero molto panoramico che riporta a Borgo San Lorenzo, è un sentiero di caccia e boscaioli, lungo il sentiero ci sono varie postazioni per la posta ben mimetizzate, quando arrivo in prossimità delle poste faccio un pò di rumore, non si sa mai, anche se le poche volte che ce li ho trovati erano intenti a bivaccare intorno al fuoco e bere vino.

I sentieri sono praticamente nello stesso stato di questa estate, la scarsità d'acqua scesa a novembre a fatto si che tutti i percorsi siano assolutamente asciutti, per ora le Fluid sono più che adatte, la loro robusta struttura da la giusta protezione anche su terreni molto smossi con sassi a portata di calcio o radici sporgenti, dopo circa 6km di sentiero sul crinale inizia una lunga discesa che riiporta sulla comunale delle Salaiole, la discesa non presenta passaggi difficili ne tecnici è tutta ben corribile, solo nell'ultima parte si affronta 1,5km in singletrack molto chiuso dalla vegetazione con radici e sassi sporgenti, il tratto essendo chiuso rimane umido e particolarmente scivoloso, qui la Fluid entra in crisi, la suola non ha una mescola abbastanza morbida per conferire il giusto grippaggio, bisogna scendere con cautela e fare attenzione a dome mettere il piede in modo da avere un appoggoi sicuro, con scarpe come le Crosslite della La Sportiva questo è un tratto che si affronta in tottale sicurezza e tranquillità senza rallentare, con la Fluid bisogna fare un pò più attentizione.

Alla fine di questo tratto si arriva ad una colonica dove ci vivono due canini che puntualemnte mi inseguono fino a che non esco dalla loro propietà, anche se è anni che mi vedono passare in bici o apiedi è un rito che non mancano mai, da li si scende ripidi su una poderale fino a tornare sulla comunale che riconduce a Borgo, ieri da qui sono dovuto tornare verso casa per via dello stomaco che non mi dava pace, comunque sull'asfatlo ho potuto apprezzare ancora una volta la comodità delle Fluid.
Normalmente qui attraverso la comunale e inizio a salire sulcrinale opposto che conduce alle Forche del Diavolo, il nome è già un programma ma il posto è assolutamente magico e divertenttisimo da correre. Ma ieri no ho potuto farlo.

Oggi nell'ora piu' calda sono ripartito sempre con le Fluid e la maglia Mock, a pelle indosso una canottiera a rete e sopra la Mock, la maglia mantiene la temperatura corporea in maniera ottima, la zip aiuta a regolare la temperatura durante le ascese o l'esposizione al sole e una volta entrati nel fitto bosco basta richiuderla per sentirsi a proprio agio, la sensazione sulla pelle è molto piacevole, non si bagna mai, ci si sente sempre asciutti, la quantita di elastomero rende il capo abbastanza avvolgente ma non appiccicato addosso, ha anche una discreta tenuta al vento stile wind stopper, la vestibilità del capo e' da teutonici di conseguenza nel prenderlo tenete presente che chi veste normalemte una M puo' prendere tranquillamente una S e chi come me e' una mezza sega si attacca perche' la XS non c'e'.

Ho ripreso il giro lasciato a mezzo ieri mi sono inerpicato passando da Campomigliaio sempre verso le Salaiole, da li si sale velocemente dentro il bosco, si fa 400 D+ in poco piu' di 3km, in vetta inizia un bellissimo singletrack che costeccia il promontorio nella parte meno esposta al sole, la temperatura scende rapidamente, il terreno e' sempre compatto, in questa stagione normalemnte è un rigagnolo d'acqua, ma quest'anno è asciutto, proseguo fino alle mitiche Forche del Diavolo, il panorama li si apre, le Forche sono delle arenarie che formano delle lunghe lingue che scendono a picco verso il bosco sottoscante, il panorama e' meraviglioso e sembra di correre nello Utah, ahahahah, magari, comunque sono affascinanti anche se durano poco.
Da li si rientra in un sigletrack dentro il bosco molto veloce e divertente poi si scende a rotta di collo in mezzo ad un faggeta e il divertimento è assicurato le foglie in alcuni punti arrivano quasi alle ginocchia.
Gli ultimi km sono su asfalto al sole e da li mi volto sempre indietro a guadare la vetta che nasconde le forche del Diavolo.
l'ingresso delle Forche del Diavolo

Le Forche del Diavolo

La maglia manica lunga Karhu Forward Zip Mock

il Rientro prematuro

La partenza di oggi in perfetta divisa Karku e KuttCosa è il KUTT?